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Come scoprire se un gioiello è autentico o placcato

Staff Gildy
Staff Gildy
27 ottobre 2025
9 min
Immagine per Come scoprire se un gioiello è autentico o placcato

Perché capire se un gioiello è autentico conta davvero

Accertare se un anello, una collana o un bracciale siano in oro autentico o semplicemente placcati non è solo una curiosità: incide sul valore, sulla rivendibilità e sulla sicurezza della pelle (allergie da nichel). Che tu stia pensando di vendere oro, di dare un pezzo in permuta o di affidarlo a un compro oro, riconoscere le differenze tra oro usato autentico e doratura superficiale ti aiuta a prendere decisioni consapevoli e a evitare sorprese in fase di valutazione.

  • Obiettivo pratico: eseguire verifiche rapide e non invasive a casa, capire quando fermarsi ed affidarsi a un professionista, e sapere quali documenti o prove richiedere prima di trattare.
  • Risultato atteso: distinguere con precisione tra oro pieno (10k/14k/18k/22k/24k), vermeil (argento 925 placcato oro), laminato e placcato sottile.

Nota: L’oro puro non si ossida e non annerisce; eventuali cambi di colore o macchie sono spesso il primo campanello d’allarme di una placcatura.

Checklist operativa: 12 controlli semplici e sicuri

1) Cerca punzoni e marchi di titolo

  • Controlla l’interno dell’anello, le chiusure della collana o del bracciale: cerca numeri come 750 (18 kt), 585 (14 kt), 375 (9 kt), 916 (22 kt), 999 (24 kt).
  • In Italia spesso trovi anche il marchio del produttore (stellina, numero e sigla provincia). Un punzone nitido è un buon segnale, ma attenzione a falsi ben incisi.
  • Indicazioni come GP/GE (gold plated), HGE (heavy gold electroplate), GF (gold filled), RGP (rolled gold plate) indicano placcatura o laminatura.

Esempio: una collana marcata “750” e “MI 1234” richiama titolo 18 kt e un codice produttore milanese. Verifica coerenza tra stile, epoca e marchi.

2) Valuta peso e “sensazione” in mano

  • L’oro ha densità elevata: a parità di dimensioni, un gioiello in oro vero risulta più pesante rispetto a uno placcato su metallo base (ottone, acciaio).
  • Se il pezzo è voluminoso ma sorprendentemente leggero, potresti avere una placcatura o un interno cavo.

Esempio: due medagliette identiche per dimensioni, ma una pesa il 40% in più: quella più pesante ha maggiore probabilità di essere in lega aurea.

3) Test del magnete (non definitivo, ma utile)

  • L’oro non è magnetico: se il gioiello è attratto con decisione da una calamita, non è oro massiccio. Tuttavia, metalli non magnetici (rame/ottone) possono simulare questo comportamento.
  • Leggere attrazioni possono dipendere da componenti (molle, chiusure) o acciai austenitici: prendi il risultato con cautela.

Consiglio: usa un magnete al neodimio per un test più sensibile, ma non basare la valutazione solo su questo.

4) Ispeziona il colore e l’uniformità della doratura

  • Colore: l’oro 18 kt (750) in Italia tende a un giallo caldo; l’oro 14 kt (585) è spesso più pallido. L’oro 24 kt è intensamente giallo.
  • Usura: controlla spigoli, anse e chiusure. Se sotto compaiono toni grigio, rame o argento, probabilmente è placcato.
  • Macchie o screpolature della finitura indicano spesso una doratura superficiale.

Esempio: all’interno dell’anello, sulla parte che sfrega il dito, si intravede un metallo rosso rame: quasi certamente è placcato su ottone/rame.

5) Ricerca segni di ossidazione o annerimenti

  • L’oro non si ossida. Se noti annerimenti, patine verdi o macchie brune, è probabile che affiorino metalli base (rame, zinco) da sotto la placcatura.
  • Eccezione: sporco o residui cosmetici possono scurire temporaneamente l’oro; prova una pulizia delicata e verifica se il colore è intrinseco o superficiale.

6) Verifica graffi e rigature

  • L’oro è relativamente duttile: si graffia, ma il colore rimane uniforme nello strato graffiato.
  • Nella placcatura, un graffio profondo rivelerà subito un colore diverso del metallo di base.

Nota: non eseguire graffi intenzionali su pezzi che potrebbero avere valore collezionistico; usa la lente 10x per osservazioni non invasive.

7) Densità con pesata in acqua (metodo casalingo attento)

  • Procedura: pesa il gioiello “in aria” (Wa). Poi sospendilo in un contenitore d’acqua e pesa “in acqua” (Ww). Densità = Wa / (Wa – Ww).
  • Valori indicativi: 24 kt ~19,3 g/cm³; 18 kt ~15,5–16,5 g/cm³; 14 kt ~13–14 g/cm³. Placcati su metalli leggeri: anche 8–12 g/cm³.
  • Attenzione a pietre incastonate (modificano il risultato) e a eventuali cavità interne.

Esempio: anello Wa 7,80 g, Ww 7,30 g → densità = 7,80 / 0,50 = 15,6 g/cm³: compatibile con oro 18 kt.

8) Montature, saldature e componenti

  • Finiture: saldature molto chiare o diverse dal colore globale possono indicare riparazioni con leghe differenti o componenti non d’oro.
  • Chiusure e moschettoni: spesso riportano il titolo. Se il corpo è privo di punzoni ma la chiusura ha 750, non è garanzia assoluta (pezzo sostituito).

9) Verifica la compatibilità tra titolo, stile ed epoca

  • Coerenza: un gioiello vintage con stile art déco dovrebbe avere marchi coerenti con l’epoca e il Paese di provenienza.
  • Incongruenze: titoli improbabili per l’epoca o font moderni su pezzi antichi sono red flag.

10) Evita test aggressivi fai‑da‑te (acidi) su pezzi di valore

  • Gli acidi per saggio (nitrico/cloridrico) possono rovinare il pezzo e causare rischi per la salute. Lasciali a laboratori e banco metalli.
  • Preferisci test non distruttivi come XRF eseguiti da professionisti.

Avvertenza di sicurezza: l’uso domestico di acidi è sconsigliato. Meglio una valutazione professionale non invasiva.

11) Chiedi una lettura XRF (spettrometria a fluorescenza di raggi X)

  • Professionale e non distruttivo: determina la composizione superficiale, rilevando i metalli presenti e stimando il titolo.
  • Limiti: legge pochi micron di profondità; su placcati spessi può “ingannare” se il tecnico non esegue più misure su punti usurati.

12) Documenti, scontrini, brand e certificati

  • Provenienza: ricevute, garanzie e scatole originali delle maison sono indizi forti, specie per gioielli di marca.
  • Certificati: per capi di alta gioielleria e pietre, certificazioni e perizie professionali aumentano attendibilità e valore.

Segnali che indicano placcatura o doratura superficiale

  • Indicazioni esplicite: sigle GP/GE, HGE, RGP, GF; marchi “925” associati a doratura (vermeil).
  • Usura evidente: zone “bianche/rame” su bordi e anse.
  • Prezzo troppo basso: discrepanze forti rispetto alla quotazione corrente sono sospette.
  • Magnetismo deciso: attrazione forte del magnete su tutta la struttura.
  • Annerimenti e patine verdi: tipici di metalli base che affiorano.

Tip: se hai dubbi tra vermeil (argento 925 dorato) e oro pieno, pesa, osserva punzoni e chiedi un XRF: l’argento emerge subito nella lettura compositiva.

Domande frequenti che riceviamo in negozio

È vero che l’oro non si rovina mai?

L’oro puro non si ossida, ma le leghe (specialmente a basso carato) possono mostrare leggeri cambi di superficie nel tempo a causa dei metalli d’lega. Macchie marcate o verde rame sono indizi di placcatura o di leghe con alta percentuale di rame esposta.

Il test del morso o della ceramica funziona?

  • Morso: oltre a essere poco igienico e impreciso, può danneggiare. Evitalo.
  • Ceramica non smaltata: può lasciare una striscia dorata, ma rischi di rigare il pezzo e di trarre conclusioni errate. Sconsigliato su gioielli finiti.

Come mi comporto con l’oro bianco o rosa?

  • Oro bianco: spesso rodiato in superficie; il rodio può consumarsi e lasciare intravedere toni gialli sottostanti, pur rimanendo oro autentico.
  • Oro rosa: leghe con rame conferiscono color rosa; non è un segno di placcatura, ma di composizione.

Se voglio vendere, quali prove portare al compro oro?

  • Pezzo ben pulito, eventuali documenti, foto del punzone, stima della densità (se eseguita), e la richiesta di un test XRF in negozio.
  • Confronta più valutazioni e verifica la quotazione oro aggiornata prima di accettare.

Template pratico: scheda di verifica pronta all’uso

Usa questa mini check‑list quando esamini il tuo gioiello. Compilala prima di contattare un professionista o un compro oro.

  • Tipo di pezzo: (anello/orecchini/collana/bracciale/pendente)
  • Peso (g): __
  • Punzoni rilevati: (es. 750 / 585 / 375 / GP / 925 / altri) __
  • Marchio produttore (se presente): __
  • Colore generale: (giallo caldo/pallido/rosa/bianco) __
  • Usura visibile (sì/no) e dove: __
  • Segni di ossidazione/annerimento (sì/no): __
  • Risultato magnete: (attratto/non attratto) __
  • Densità stimata (se test acqua): __ g/cm³
  • Pietre presenti (tipo/peso presunto): __
  • Documenti disponibili: (scontrino/garanzia/perizia) __
  • Note per XRF (punti da testare): __

Esempio d’uso: fotografa i punzoni e allegali alla richiesta di stima. Un preventivo ben documentato è più rapido e preciso.

Risorse utili per approfondire e agire

Quando rivolgersi subito a un professionista

  • Gioielli con alto valore affettivo o firmati: evita qualsiasi test potenzialmente invasivo.
  • Presenza di pietre preziose: il calcolo di densità è falsato e l’ispezione richiede esperienza gemmologica.
  • Incongruenze tra punzoni e stile: probabile manipolazione o ricomposizione di pezzi.
  • Necessità di certificazione scritta: perizie e letture XRF documentate tutelano in caso di vendita o assicurazione.

Se poi decidi di procedere alla vendita, confronta le proposte e le recensioni degli operatori per una scelta trasparente. Puoi usare la pagina dedicata per cercare e confrontare un compro oro nella tua zona, verificando valutazioni, servizi e condizioni.

Strategie da insider per trattare al meglio

  • Pre‑stima informata: compila la scheda, raccogli foto dei punzoni e chiedi un primo parere documentato. Mostrare preparazione riduce la possibilità di valutazioni “difensive”.
  • Richiedi test XRF in negozio: meglio se su più punti (zone usurate, spigoli e parti non a vista), per evitare letture ingannevoli su placcature spesse.
  • Confronta almeno 2‑3 offerte: differenze del 10–20% non sono rare. Incrocia i preventivi con la quotazione oro in giornata.
  • Non avere fretta: se un’offerta è vincolata a decisioni immediate, fai un passo indietro e verifica alternative.

Tip di negoziazione: mostra di conoscere carati, punzoni e dati XRF. Gli operatori seri apprezzeranno e saranno più trasparenti nel dettagliare il margine.

Prossimi passi per una valutazione senza sorprese

  • Esegui i controlli non invasivi: punzoni, peso, magnete, ispezione colore/usura.
  • Evita test con acidi a casa: prediligi XRF in negozio o presso banco metalli.
  • Documenta tutto: foto dei marchi, scheda compilata, eventuali ricevute.
  • Confronta proposte con la quotazione aggiornata e, se decidi di vendere oro, scegli operatori con recensioni verificabili.

Con una checklist rigorosa, poche buone pratiche e il supporto di strumenti professionali quando necessario, distinguerai con sicurezza tra oro autentico e placcato, proteggendo il valore del tuo gioiello e rendendo ogni trattativa con il compro oro più trasparente e vantaggiosa.

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